2015 L’Oetztaler piu’ desiderata…!

Quando nel 2013 feci la mia prima RadMarathon Oetztaler, a fine gara dissi che non sarei venuto piu’.
Quell’impresa mi era bastata per capire chi ero….e cosa potevo fare a 43 anni con tutte le vicissitudini della mia vita.
Quell’edizione funestata da maltempo, con pioggia e temperatura che sfioravano i zero gradi, mise a dura prova la mia volonta’ di non mollare mai……, il mio io……, e il carattere che in queste circostanze non sapevo di possedere.
Fu piu’ di una gara….o Marathon….!
Fu un tu per tu con il proprio io!
Passarono pochi mesi….e in me nacque di nuovo il desiderio di affrontare quelle salite storiche, dove le difficolta’ sono estreme.
Quel 09 luglio del 2014 molti amici lo ricordano.
Gli amici veri….mi sono rimasti vicini.
Entrai in ospedale in codice Rosso.

 

 

Un’emoraggia al fegato stava per vincermi……
Un auto, incurante della precendenza, mi prese in pieno sbattendomi sull’asfalto….e procurandomi tanti danni.
In quel lettino d’ospedale…..pensavo solo ad una cosa.
Non potro’ andare……………
Un mese dopo un intervento chirurgico per togliermi i quasi 10 cm di Carbonio nella Gamba Sinistra……
E’ passato un anno.
Forse il Claudio di una volta non c’e’ piu’.
Mi alzo la mattina presto , prima di uscire in bici, e prendo la prima pillola.
Dopo un po’, per andare in bagno altra medicina.
La sera altre medicine……..
Insomma , un po’ la mia vita e’ cambiata……ma niente di paragonabile a chi ha qualcosa di veramente male……
Solo fastidio e niente piu’….!
Mi alleno finalmente per preparare quello che nel 2014 non pote’ fare…!

 

 

Finalmente si parte.
Prima tappa Merano.
Giorno dopo si va a ricordare il mostro….il Passo Rombo.
Giovedi 27 finalmente a Solden.

 

 

Si respira quell’aria che avevo gia’ respirato nel 2013.
Mi carico come non mai…..!
Tensione….ma quella giusta!
Cerco di isolarmi dalle negativita’!
Cerco di concentrarmi su quello che andro’ ad affrontare.
Incontro gli amici Liguri “Il Principe” e “Romeo Pompa”.


Sabato sera spaghetti….e via a Dormire.
Penso a lei…che non c’e’…e che oramai da tanti anni e’ la mia ninna nanna.
Questa Oetztaler e’ dedicata a lei….che mi sopporta da 35 anni!
La notte si dorme poco…o niente.
Credo che 3 orette le ho fatte…
Mi sveglio al bussare alla porta dell’amico Nino che era stato fissato per le 5.00.
Fuori è ancora buio pesto e c’è un silenzio irreale che sarà spezzato di lì a poco dalla voce degli speaker e dal piacevole frastuono dei preparativi di partenza.
Colazione e via a vestirci.
Io e il mio compagno Nazzareno alle 5.45 in punto scendiamo per andare in griglia.
Sorpresa: Le prime tre giglie A1, B1 e C1 sono ancora vuote perche’ hanno i posti riservati.
Il resto? Pieno…….!

 

 

Calcolo che ci mettiamo a centro gruppone aspettando lo sparo del cannone Austriaco. “Ich habe einen traum” si legge sullo striscione di partenza, “Io ho un sogno” … E il sogno di tutti è quello di vivere al meglio questa sfida e di portarla a termine.

Appena partiti ed è subito corsa vera.
Nelle mie aspettative c’era quella di una partenza tranquilla nei primi trenta chilometri, nei quali percorriamo in lieve discesa la valle dell’Oetz.
In realtà i ritmi sono subito folli.
Il Nazza si mette subito a tirare per recuperare posizioni.
Troppa gente davanti…..
Gli faccio qualche video…per immortalare la sua generosita’.
Si inizia a scalare il Kuthai.
Il Nazza mi dice Vaiiii!
Ma troppa confusione e non si riesce a passare nei primi km al 10/13%!
Allora decido di fare qualche foto….qualche video.
Finalmente il gruppo si allunga…e posso recuperare posizione.
Mi manca una boraccia, data al mio compagno Nazzareno, quindi so che allo scollinamento devo fare una breve sosta per prendere l’acqua.
Discesa verso il Brennero…da folli. 95 km/h
La Pianura la faccio con tre stranieri.
La salita del Passo del Brennero è in realtà un lunghissimo falsopiano interrotto da qualche tratto più impegnativo: qui il rischio è quello di cuocersi…se non si sta a ruota….
Ma davanti?
Il gruppo dei primi e’ a 300mt.
Attraversiamo i graziosi villaggi di Matrei e Steinach, dove siamo accolti da altre grida di incitamento: oramai sta diventando una piacevole abitudine. I bambini offrono le loro manine per ricevere un “cinque” dai ciclisti.
Lo diamo volentieri e riceviamo in cambio sorrisi e allegria. Raggiunto il passo con un’ultima ripida rampa dove rientro con il gruppo dei primissimi.
Purtroppo dopo qualche km c’e’ una gigantesca caduta dove vengo coinvolto.
Mi rialzo…ginocchio leggermente sbucciato e dolore all’anca…..bici ok!
Riparto….e rientro subito…con il gruppo…ma devo fermarmi per il Ristoro.
Non ho piu’ acqua!
Nel Passo Giovo , dopo 140 km , il contesto è bellissimo, mentre attraversiamo in salita una stupenda foresta di conifere. Come il cristallo di roccia (simbolo di questa edizione dell’Oetztaler) .
La fatica si fa sentire….e qualche crampo…strano.

 

 

Inizio a pensare a tutto quello che ho passato…..per venire in questa meraviglioasa gara.
Non ho lei vicino come nell’edizione 2013..dove i suoi messaggi sul telefono mi davano carica.
Inizio a pregare…sperando che quei crampi avvertiti nei primi km siano solo un caso.
Faccio un buon ritmo e recupero tantissime posizioni.
Faccio anche qualche video…e foto…e riesco a prendere qualche atleta lasciatosi dal primo gruppo.
Scollino con tanta forza….e tanti incitamenti da parte dei tifosi che aspettano i corridori, e via dai 2100 mt del Passo Giovo fino ad arrivare alle prime rampe del San Leonardo in Passiria.
Il caldo comincia a farsi sentire, già nel primo tratto più facile che porta verso Moso.
M’inizia a mancare l’acqua….e la salita si fa veramente dura e il caldo opprimente.
Il prossimo ristoro è ancora lontano.
Le gambe non girano come prima…e di nuovo Crampi.
In quel momento penso: come potro’ fare il mostro? Il Passo Rombo?
Qualche persona di buon cuore mi passa l’acqua….e un’altra un po’ di Coca cola.
La gamba ad un tratto ritorna a girare….!
Mangio a piu’ non posso….e dopo un tratto piu’ agevole dove ritornano i Crampi…., mi fermo in una fontana e mi bagno le gambe per ridurre con l’acqua fresca il fastidioso infortunio.
Iniziano finalmente le rampe piu’ dure del Passo Rombo.

 

 

Bisogna arrivare ai 2500 mt……e non sara’ facile.
Caldo e Crampi sono li…ad aspettarmi..ma la gamba gira….e come se gira.
Prego…e guardo la ruota davanti…ma non ho paura delle salite…e quindi a volte quando vedo qualcuno davanti , mi serve come stimolo per raggiungerlo.
Prendo posizioni su posizioni….
Cerco di tenere un un equilibrio in bici stando attento perfino quando prendo una boraccia…perche’ al minimo movimento diverso…..subito i crampi…ritornano….!!!!
Finalmente vedo il Portone del tunnel.
Qualche altro tornante ed e’ finita!!!

 

 

Ammiro la bellezza selvaggia dei panorami che si allargano ai nostri occhi via via che si sale. La sensazione e’ che sto salendo bene e finalmente dopo un tornante verso destra appare l’ingresso della galleria: tutti sappiamo che quella è la liberazione, la fine delle sofferenze, anche perché gli ultimi due chilometri verso il Passo del Rombo saranno poco più che un falsopiano.

 

 

Adesso è quasi fatta.
Quasi.
La vertiginosa picchiata a 99,9km/h è interrotta bruscamente dalla salita che porta alla Mautstelle che, seppur breve, risulta come una tremenda coltellata per i miei muscoli già provati dalle fatiche.
Infatti appena tolgo la 52…subito crampi…da non poter continuare.
Mi appoggio ad un guardarail per non cadere….e mi faccio soccorere da un spettatore….che cerca di tirarmi le gambe.
Appena mi vedo passare da circa 15 ciclisti…la rabbia mi assale…e decido nonostante tutto di ripartire.
200 mt…ed e’ finalmente discesa fino a Solden!!!

 

 

Piangere non e’ vergogna…..e io l’ho fatto.
Ho pensato a tutto quello che ho passato….poco o molto…in ognuno di noi…con la propria sensibilta’…certe corde toccate hanno un colore…e una sensazione diversa.
Ebbene….ho provato un emozione grandissima.
L’ho condivisa con il moo compagno di squadra e Nino…..ma anche con una presenza inaspettata venuta dalla Germania per me: Erika Granita.

 

 

La mia Oetztaler la dedico un po’ a me stesso……e a quel 09 luglio del 2014 dove il mio sogno si era infranto contro una macchina.
In quel lettino d’ospedale…..ho sofferto come non mai…!
La dedico alla mia Lei….che mi sta sempre vicino.
La dedico anche a chi come me piace sognare……..perche’ la vita senza i sogni… è come un giardino senza fiori.”
E in quel momento il mio giardino era riempito dai piu’ bei fiori che ci sono nel mondo!
E come dice il motto di questa RadMarathon: “I have a dream”
Il mio sogno si e’ realizzato completando la Gara piu’ dura d’Europa in 8 ore e 17 minuti conquistando la prima Griglia 2016!!
207 esimo assoluto e 99 esimo dei vecchietti su 4300 partecipanti nei 238 km e 5500 mt dsl.
Un grazie a tutti quelli che in questi mesi mi sono stati vicino nelle mie lunghe passeggiate in bici e che mi hanno riempito di messaggi tutte le caselle possibili e immaginarie.
Ringrazio anche chi non capendo la mia passione, criticandomi mi ha dato una forza senza uguali.
Come dicono i fratelli Cappello: bisogna sempre andare oltre….!
Grazie!
Spero di ritornare….prima o poi!